Attenti al rene

Sta via via prendendo consapevolezza che l’insufficienza renale, anche iniziale, peggiora il rischio cardiovascolare, soprattutto nei pazienti diabetici. Per valutare un eventuale presenza proteica nelle urine, segno di danno al filtro renale, si può valutare l’albuminuria, ma la sua variabilità durante la giornata e in rapporto all’esercizio fisico e ai pasti, fa preferire la determinazione del rapporto albumina/creatinina (A/C) su urine sterili emesse al risveglio mattutino. Si definiscono così normoalbuminurici i pazienti con rapporto A/C < 23 mg/g se maschi e di 29 mg/g se femmine, e microalbuminurici quelli con rapporto compreso tra 23 e 190 mg/g, se maschi, o 29 e 200 mg/g, se femmine, in due su tre campioni non consecutivi. L’albuminuria andrà ricontrollata ogni anno negli normoalbuminurici e ogni sei mesi nei microalbuminurici. Una micro- o macroalbuminuria in assenza di retinopatia diabetica, un’ipercreatininemia non associata a micro- o macroalbuminuria, una macroalbuminuria non preceduta da microalbuminuria, devono far sospettare una possibile nefropatia non diabetica, da ricercare anche con biopsia renale. Per valutare la funzione renale è importante la velocità di filtrazione glomerulare (glomerular filtration rate, GFR), piuttosto che la semplice creatininemia. La GFR, che tiene conto delle differenze interindividuali di età, sesso, peso corporeo (fattori che influenzano la produzione di creatinina) viene calcolata con la determinazione della clearance della creatinina; questo esame, però, comporta qualche difficoltà, sia nella raccolta delle urine delle 24 ore, sia perché la creatinina, oltre che liberamente filtrata a livello dei glomeruli, è anche secreta a livello del tubulo prossimale. Una stima indiretta più agevole che usa il dato della creatininemia (mg/dL) è la formula di Cockroft e Gault:

[(140-età) x peso] / creat x 72 (x 0,85 se donne)

Oppure, si può calcolare la cosiddetta eGFR (mL/min/1,73 m2) con l’equazione MDRD (Modification Diet Renal Disease) semplificata:

186 x (creatinina) –1,154 x (età) –0,203 x 0,742 se femmina e x 1,210 se africano

La formula non è testata per etnie diverse dalla caucasica e per i soggetti di età < 18 anni. (Levey AS et al. MDRD Study Group. A simplified equation to predict glomerular filtration rate from serum creatinine.National Kidney Foundation:http://www.kidney.org/ ). Va tenuto presente che alcune interferenze analitiche danno una sottostima della creatininemia (aumento di proteine, glucosio, chetoni, acido urico, uso corrente di cefalosporine), mentre altre ne danno una sovrastima (aumento della bilirubina, della lipemia, dell’emoglobina da emolisi). Le formule sono quindi inadeguate per indagare la funzione renale nei pazienti:
  • con anomalie della muscolatura scheletrica (amputazioni, paralisi, spina bifida)
  • obesi o troppo magri (IMC <18.5 kg/m2)
  • vegetariani o con abuso di supplementi dietetici contenenti creatina
  • con una malattia renale rapidamente evolutiva
  • in gravidanza
  • potenziali donatori d’organo
  • in terapia con farmaci a elevata tossicità ed escreti dai reni.

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